Salvaguardie strategiche

Le salvaguardie strategiche sono altra cosa dai vincoli che appartengono alla parte strutturale del Prg. I vincoli derivano da situazioni di fatto incontrovertibili. Con le salvaguardie strategiche un'Amministrazione esprime invece una propria concezione dell'assetto territoriale attraverso deliberate esclusioni che, in certi casi, assumono il valore dichiarazioni di principio e possono produrre effetti ancora più rigorosi dei vincoli stessi. I vincoli infatti non sempre hanno carattere assoluto e obbediscono, comunque, ad altre logiche. Ciò non impedisce, naturalmente, che vincoli e salvaguardie strategiche possano sovrapporsi su una medesima porzione del territorio.

Salvaguardie strategiche permanenti

Indirizzi

Direttive

Collina in sinistra Reno

Che roba comprende?

Salvaguardia generale

A conferma dell'indirizzo strategico assunto dall'AC in occasione delle controdeduzioni al PTPR nel 1986, la collina è salvaguardata come risorsa produttiva e ambientale.

Tale salvaguardia comporta il divieto di nuovi insediamenti di qualsiasi tipo e l'ingrandimento, per usi non agricoli o di pubblico servizio, di insediamenti esistenti.

Quadrante nord ovest

Comprende i settori urbani 1 Croce, 2 Industriale Nord, 3 Centro-Lido, 4 Garibaldi-Piave, 5 Municipio - Chiusa vecchio, 9 Ceretolo, 10 Riale, 11 zona A, 12 Zona B e le aree della Collina Bolognese in destra Reno. In tale quadrante si concentra l'��% delle abitazioni e l'84% di strutture di grande distribuzione di rilievo metropolitano.

Esclusione usi commerciali

E' scelta strategica dell'Amministrazione comunale quella di escludere che, attraverso varianti operative possano essere insediate, nell'ambito del quadrante, ulteriori insediamenti commerciali per la grande distribuzione di cui è già saturo.

 

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Salvaguardie strategiche temporanee

Differimento delle trasformazioni urbanistiche

Sono direttive che riguardano ben determinate porzioni di territorio strategicamente rilevanti la cui trasformazione urbanistica, e pertanto l'adozione della variante operativa che la disciplina, deve essere differita al momento in cui ne matureranno le condizioni. I diritti edificatori spettanti al terreno, utilizzabili solo nella fase operativa, restano tuttavia quelli stabiliti dalle regole perequative che appartengono alla parte strutturale del piano regolatore.

Indirizzi

Direttive

Comprensorio Sapaba

Classificato dal Prg'89 come territorio da trasformare urbanisticamente per realizzare nuovi insediamenti residenziali, nella parte oggi occupata dall'omonimo stabilimento per la lavorazione di inerti, e per ampliare il parco lungo Reno, nella parte oggi occupata dal deposito di inerti e dalle vasche di lavaggio.

In considerazione del fatto che lo stabilimento è in attività, che non ha effetti nocivi sull'ambiente, e che non se ne prevede attualmente la dismissione, è obiettivo strategico dell'Amministrazione comunale differire l'attuazione di qualsiasi trasformazione urbanistica di circa un decennio, in modo da consentire il consolidamento delle altre trasformazioni urbanistiche previste e in corso nel quadrante sud-ovest.

Differimento programmatico

 

Sarà una Variante operativa al Prg, da predisporre verso il 2006, a stabilire destinazioni d'uso e modalità di trasformazione, fermi restando i presupposti strutturali ovvero i vincoli ambientali evidenziati nel piano della tutela e il regime edificatorio stabilito dalle regole perequative.

In attesa di tale Variante operativa le azioni urbanistiche funzionali al mantenimento dell'uso attuale restano disciplinate dal Regolamento esecutivo

Tiro a volo

L'attuale Tiro a volo ccupa un'area di �� ha circondata su tre lati dagli insediamenti produttivi del comprensorio di via del Lavoro e confinante col quarto con il comune di Bologna. Si tratta quindi di un'attrezzatura di carattere sportivo estranea al contesto territoriale in cui si trova (sito estraneo) e che, in prospettiva, dovrà essere trasferita.

Differimento condizionato

La trasformazione dell'area per destinazioni produttive, industriali e terziarie è subordinata alla contestuale realizzazione del raccordo tra la viabilità della zona B e di via del Lavoro alla Nuova Bazzanese e a via Togliatti (in comune di Bologna) che rientra nelle previsioni strategiche di primo grado del Piano Generale. tale trasformazione potrà essere funzionale a l tresferimento di un parte delle attività artigianali che oggi sono insediate nel comparto della Bastia.

Una volta mature tali condizioni, sarà una variente operativa a disciplinare tali trasformazioni, fermi restando i presupposti strutturali ovvero i vincoli ambientali evidenziati nel piano della tutela e il regime edificatorio stabilito dalle regole perequative.

In attesa di tale variante operativa le azioni urbanistiche funzionali al mantenimento dell'uso attuale restano disciplinate dal Regolamento esecutivo

Vivai Betti

I Vivai Betti sono un'azienda agricola ortoflorovivaistica che occupa un fondo di ��� compreso tra la ferrovia Porrettana e l'autostrada A1. Nel Prg 1989 il fondo è in parte interessato dalla prevista strada di interesse sovracomunale "Nuova Porrettana" e dallo svincolo destinato a collegarla, a est, con la via Ranzani e il lungo Reno. La previsione, che al tempo della formazione del Prg 1989, era solo concordata tra i vari enti interessati, è oggi entrata in fase di programmazione esecutiva ed è emersa, la necessità di collegare il previsto svincolo con la viabilità urbana anche verso ovest, mediante un raccordo tra la vecchia e la nuova Porrettana, all'altezza dello stabilimento ex Giordani che rientra tra le scelte strategiche di questo Prg.

La realizzazione di tale complesso di infrastrutture di importanza strategica occuperà necessariamente porzioni di suolo produttivo ancora più ampie di quelle originariamente prevedibili. A ulteriore limitazione delle possibilità di sfruttamento agricolo del fondo, stanno le disposizioni nazionali che obbligano all'arretramento delle culture arboree rispetto alla sede stradale.

Di fronte ad una seria riduzione di capacità produttiva e, pertanto, del rendimento economico dell'azienda, è prevedibile il cambio di destinazione del suolo da usi agricoli a usi urbani, a condizione che si conservino le naturali caratteristiche paesaggistiche del luogo che gli impianti arborei vivaistici già in essere rendono ancora più pregiate.

Si deve ora considerare che, nel territorio comunale di Casalecchio, tenuto conto delle esigenze di salvaguardia strategica e strutturale del territorio collinare, manca attualmente il luogo idoneo all'impianto di quelle attività ricreative a cielo aperto che, per rumorosità, devono collocarsi a debita distanza dagli abitati - schermate da consistenti barriere di verde - e, inoltre, devono essere facilmente accessibili dalla rete primaria di mobilità auto-ferroviaria.

Tutto ciò considerato, si assume come indirizzo che il passaggio da usi agricoli a usi urbani possa avvenire solamente in funzione di destinazioni di tale tipo, scelte fra quelle compatibili con la tutela del paesaggio.

 

Differimento condizionato

Destinazione d'uso del comprensorio Vivai Betti diverse da quella agricola attuale sono stabilite da Varianti operative, da adottare quando saranno definite le caratteristiche progettuali esecutive della Nuova Porrettana, del relativo svincolo con i raccordi stradali est e ovest, della fermata San Biagio del servizio ferroviario di bacino.

Tali destinazioni, che escluderanno usi residenziali, produttivi secondari, direzionali e commerciali, riguarderanno esclusivamente attrezzature di carattere ricreativo e turistico compatibili con la tutela del paesaggio.

Fino all'approvazione della variante operativa il suolo è regolato dalle norme del regolamento esecutivo relative al territorio aperto.

Altre

 

Ex Giordani

usi produttivi

Giardini

giardini che non si toccheno

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