aggiornato 18 gennaio 1999
E' compito della parte strutturale del piano regolatore, verificare come vincoli specifici, riferibili a precise disposizioni di legge e a provvedimenti ad hoc della pubblica amministrazione, si calino sul territorio sovrapponendosi alla classificazione ai fini perequativi, condizionando prima le scelte strategiche e poi quelle operative.
Essi vanno considerati sotto due distinti punti di vista che corrispondono a due distinti concetti di ambiente:
I vincoli ambientali paesaggistici hanno carattere ricognitivo, perchè derivano dal riconoscimento di qualità intrinseche del territorio. Secondo i principi costituzionali essi non sono indennizzabili e, di conseguenza, se comportano limitazioni ai diritti edificatori perequativi che discendono dalla classificazione del territorio, tali limitazioni non possono giustificare compensazioni di sorta.
Nel caso del territorio di Casalecchio i vincoli ambientali paesaggistici sono:
I vincoli di carattere paesaggistico che riguardano aree estese (come gran parte di quelli disposti dal Ptp o, più precisamente, con decreti ai sensi della L 1497) comportano l'inedificabilità assoluta solo nei seguenti casi:
Negli altri casi caratteristiche che le trasformazioni urbanistico edilizie debbono avere per poter essere ritenute ammissibili, sono solitamente fissate caso per caso dalle Soprintendenze sulla scorta dei progetti esecutivi. E' tuttavia opportuno che il piano regolatore, basandosi sulle interpretazioni del vincolo adottate in passato dalle stesse Soprintendenze, lo traduca in limitazioni territorialmente circoscritte esprimibili mediante precisi parametri numerici che, indipendentemente da quelli che potranno essere i pareri ministeriali, debbano essere adottati in tutti i progetti di trasformazione urbanistica.
I vincoli paesaggistici che più incidono sul territorio casalecchiese sono quelli che riguardano la collina di San Luca e le aree al suo piede, in massima parte, queste ultime, appartenenti al territorio urbano e al tessuto urbano consolidato dove il piano prevede alcune azioni di trasformazione urbanistica. In questi casi gli edifici non dovranno superare, indipendentemente dalla destinazione, i tre piani fuori terra e la densità territoriale non dovrà superare 0,6 mq di SCA per mq, tenedo conto dello standard ecologico assunto dal piano per gli insediamenti ordinari, in base ai quali l'area di sedime delle costruzioni non deve superare il 30% della ST e la SC la metà dell'area di sedime.
Sono i vincoli giuridicamente definiti conformativi, che comportano di solito la inedificabilità assoluta, quelli posti per legge a protezione di strade, ferrovie, cimiteri, elettrodotti ecc.